E rido. Da qualche giorno rido. Senza un motivo preciso. Non c’è in quest’accadimento un momento esatto da ricordare, non esiste il momento zero. E’ andata così. In un certo giorno di un’ora precisa ho cominciato a ridere. Ma non una risata sguaiata, piuttosto un sorriso, ma incontrollato, che mi stira le labbra e m’illumina gli occhi e mi rende socievole e pronta a chiacchierare con chiunque mi capiti a tiro. Oggi, ad esempio, ho disquisito mezz’ora con la cassiera del supermercato sui suoi orecchini, le ho detto che erano bellissimi e sottolineo che io non porto orecchini da almeno vent’anni e, di conseguenza, non ne capisco proprio niente. Ma ero così convinta e convincente e libera da ogni infrastruttura che lei mi ha raccontato tutta la storia: dal regalo del suo fidanzato fino all’abbandono finito in malo modo perché non voleva restituirli. Insomma c’è un mondo che mi gira intorno solo perché sorrido. E i miei risvegli intorpiditi che poi allacciano un pensiero e stirano un sorriso e la voglia di uscire presto la mattina e camminare sul mare e dire “Buongiorno” a tutti quelli che incontro. Sembro Forrest Gump in gonnella: un’idiota che circola senza museruola. Ma non me ne frega niente, mi godo questo benessere: da idraulico liquido ad ammorbidente alla violetta. E vuoi mettere. E quando mi ricapita.
Ci tengo a sottolineare che rido e che non “me la rido” che è tutt’altra faccenda, anche se ne avrei di validi motivi, ma tutto mi sembra sopra le righe, anche i piccoli litigi per aspettative mancate, anche i presunti tradimenti, mi sembrano sciocchezze: quelle fedeltà di pensiero che ti vengono imposte in memoria di una confidenza, di una sofferenza, che non ti appartiene e che condividi per affetto, ma che non può assolutamente privarti della libertà di essere.
Sorrido per un amore che dovrà arrivare, per gli amici che dovrò conoscere, per le vacanze che potrò fare, per la vita che, spero, mi lasci altro tempo da vivere. Sorrido perché un messaggio mi sembra bello, anche se non dice niente, perché qualcuno mi ha pensato in quel preciso istante, in quel momento, quando non sono altro che una formica sulla crosta terrestre e non valgo niente, pronta a essere schiacciata per un meteorite o una malattia.
Stamattina sono andata a comprare un regalo a una mia amica e collega che rientrerà lunedì dopo una di quelle orrende malattie che colpiscono le donne. E’ stata assente due mesi: due mesi di sofferenza pura, di quella vera, di quella che non sai mai se ci sarà una fine. Sono andata a comprare dei fiori che ho composto insieme alla tipa del negozio “Qualcosa di allegro di rosa, di colorato, qualcosa che le dia i colori, qualcosa che riesca a mantenersi fino il lunedì, qualcosa che le faccia venire voglia di sorridere” ripetevo come un’ossessa. Poi sono andata a comprare un rossetto di Chanel: non si può tornare da un’esperienza simile senza indossare un rossetto di Chanel, è insito nelle priorità femminili sentirsi seducenti.
E mentre fai di questi acquisti, ti chiedi quando è stata l’ultima volta che ti sei sentita seducente e che ti sei regalata dei fiori. Te lo chiedi mentre cammini con il pacchetto della profumeria in una mano e la composizione di fiori dall’altra. E vedi che nei semafori, quando attraversi sulle strisce pedonali, le donne, sedute in macchina accanto ai loro uomini, osservano i tuoi fiori. Con occhi tristi. E allora penso agli uomini che non regalano più fiori. E penso che il ruolo dell’uomo sia ridimensionato anche per queste mancanze, per queste assenze, per queste distrazioni. Ho visto uomini dare soldi il giorno del compleanno della moglie giustificandosi per non avere tempo e idee per comprare un regalo “E poi, non sai mai quello che le piace”. E che poi le mogli utilizzavano per comprare la scarpiera. Ma ho visto anche mogli dire: “Sì è carino ma avrei preferito una borsa, non si può cambiare?” E allora mi rendo conto di essere fuori dalla giostra. E allora torno indietro e mi compro un cestino di fiori, così, giusto per ricordarmi che mi voglio bene. E lo faccio sorridendo perché dentro ho il cuore che mi scoppia.
Inviato da iPad
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“Sorrido perché un messaggio mi sembra bello anche se non dice niente”
Prendi sempre la parte migliore!
La legge dell’attrazione ti fa un baffo!
Brava, mi hai trasmesso un po’ di gioia già solo a leggerti. 🙂
Coccolarsi è la parola magica, cercare l’armonia nelle piccole cose, accade poi che il mondo si schiuda per predisporsi al sorriso.
PS ma non appartengo a nessuna setta, è tutta roba mia! 🙂
Onorata per “Scelti per voi”.
L’ha ribloggato su Scelti per voie ha commentato:
Uno stato d’animo che merita d’essere comunicato, condiviso, emulato.
Adoro gli/le idiote senza museruola, ne ho incontrati anche stanotte, uno nello specchio
ml
Allora dovremmo farci fotografare insieme: io, te e la neuro!!!!
Buona domenica ml 🙂
Che dire? Goditi ciò che ti scoppia nel cuore!
Pablo
E me lo sto godendo Pablo… spero solo che non mi venga una paresi facciale!!!!!!
Io sorrido perchè questo tuo post mi dice molto, molto.
E mi viene voglia di di andare a comprare insieme a te un rossetto di Chanel e di ridere nel negozio mentre scegliamo i colori adatti a noi.
Ridiamo così, allontanando da noi ciò che bloccherebbe il riso e pensiamo a ciò che verrà.
Con le nostre labbra colorate vivacemente, ci sentiamo seducenti.
E ridiamo.
Facciamo una cosa, Rosso.
Aspettami un attimo.
No. Non guardare. Non voltarti.
No. Resta dove sei.
Ecco. Sono tornata.
Muovo le braccia e le mani che ho dietro la schiena.
Et voilà.
Ti mostro un mazzo di fiori, in una carta leggera gialla, con i fiocchi in tinta.
“Questi fiori sono per te”, ti dico, sorridendo emozionata perchè tu stai iniziando a sorridere.
“Ho scelto le fresie gialle e lilla per te che non sei, per me, solo una formica sulla crostra terreste!. Spero ti piacciano.”
“Grazie!”, tu mi dici, con un tuo bellissimo sorriso, perchè stai cogliendo ciò che ti voglio comunicare con questa mia piccola sorpresa per te.
E, sì, ridiamo ancora, per strada.
Noi vogliamo bene a noi stesse.
E le nostre bocche scintillano, seducenti.
E ci accorgiamo che le donne, in macchina, sedute vicini ai loro uomini, ci guardano con occhi non allegri, tristi.
Tu mi esponi ciò che pensi allora.
Io ti rispondo che non credo che il ruolo dell’uomo si sia ridimensionato soltanto per sue distrazioni, sue assenze, per sue non partecipazioni, ma sono convinta che donne ed uomini abbiamo perso totalmente loro caratteristiche importanti che erano complementari e che li facevano sorridere e ridere insieme, complici.
Entriamo in un bar allora e prendiamo un aperitivo coloratissimo.
Cin Cin!
E ridiamo perchè vogliamo bene a noi stesse. Il cuore ci scoppia dentro.
Così.
🙂
gb
Grande! È stata una bellissima giornata passata insieme. Grazie gb 🙂
Pensa, io conosco persone che sono entrate nella mia vita a gamba tesa, senza avvertire prima, alcune con lettere d’amore, altre con amore, altre ancora con urla e incazzature, o ironia, o sarcasmo, così, senza preavviso, della serie “accomodati e fai il cazzo che vuoi”, non so se hai presente. Ma non credo tu possa capire.
Queste persone mi hanno raccontato molte loro cose personali, e io lo stesso con loro. Alcune di queste hanno addirittura ritenuto (e non ho usato la locuzione “si sono permesse” di proposito) di rimproverarmi per foto esibite, o per “scambi” con altre persone… da questa gente ho subito rimproveri per via della loro (umana ma ingiustificata) gelosia, sai, cose che capitano a tutti, io lo so bene… e, in quei momenti, io ho ritenuto di giustificarmi, o chiedere scusa (senza alcun motivo valido, senza aver fatto nulla di sbagliato), invece di dire “ma cosa vuoi dalla mia vita?”, ho cercato di comprendere cosa avesse dato loro fastidio, a prescindere dal fatto che fosse giusto o meno (e non lo era!), per cercare di non rifarlo, ma solo per una forma di delicatezza, di rispetto, non per altro.
Una volta, per una di queste persone (una ragazza che conosceva e leggeva il mio blog), solo per farti un esempio, ho rinunciato a scrivere un pensiero su un post, ché avevo paura potesse ferirla, un’altra volta l’ho avvertita prima, per farle capire che non doveva preoccuparsi di quel che avrei scritto, che non era come poteva sembrare. Essere sensibili è un’arma a doppio taglio, ma il taglio è sempre sulla pelle di chi ce l’ha in mano. Molto meglio fottersene.
Ecco, alcune di queste (poche per fortuna), sono le stesse persone che nel momento del bisogno, della fragilità, del supporto, mi hanno detto che “non potevo pretendere” e che “non mi dovevo permettere”.
Sono quelle persone che quando ci chiudi, come dici tu, cara rossodipersia, ti spunta il sorriso. E non quello sguaiato…
Tutto questo per dirti che è un bel post, che mi ha toccato, e che condivido molto di quello che hai scritto.
Ti capisco, anche io ho conosciuto persone che, nonostante la mia dichiarata onesta diretta e franca amicizia, hanno subito preso spunto da un errore? una distrazione? una libertà? (Tutto da verificare oltretutto) per partire sparati e dimostrare così di non aver capito niente di me e dell’affetto sincero che provavo nei loro confronti. Quando mi accadono queste cose mi difendo immediatamente anche con aggressività perché non penso di meritarlo. Poi mi dispiace ma non porto rancore, se non a me stessa. Quindi ti capisco mio caro, ti capisco bene.
Grazie per il tuo commento.
Occhio, ragazzi, che devono aver diffuso qualcosa nell’aria. Anch’io mi sono svegliato stamattina di buon umore e ho reinterpretato positivamente tutto quello che avevo considerato nefasto e pernicioso ieri sera. Una mia amica, su Facebook, invita tutti a pensare positivo nell’augurare una buona domenica. Insomma, mi sa che ci stanno facendo respirare la polvere della felicità. Oppure stiamo cominciando a pensare davvero come Venditti e Jovanotti?
Ahahah… sei un grande!!
Secondo me è il meteorite che sta cascando sull’Italia, che ne sai, forse era pieno di sostanze stupefacenti!!!
Finalmente ci regalano qualcosa che non siano solo tasse.
strafelice per la tua “felicità”, per quella pace che viene da dentro..per quel calore che senti n mezzo al petto…succede rare volte..ma succede…ed è questo che dovremmo ricordarci…!!